Caterina F.  

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  • 28-09-2020
  • 20129 milano

Breve introduzione

  • Barese, classe 1990. A 23 anni si laurea in legge a Roma tre con il massimo dei voti. Vive a Londra e frequenta seminari in scuole di recitazione come la Guildhall e la Royal Central. Si diploma presso la scuola del Piccolo Teatro di Milano. Lavora come
    attrice in: Uomini e No di Rifici; Choros di AMR teatrodanza; Sei
    personaggi in cerca d’autore di Masala; Jackie di Alpenfelt e nella
    Locandiera di Chiodi e lavorerà nel Gabbiano di Licia Lanera.
    Parallelamente, inizia il percorso di autrice. Scrive Potrei amarvi tutti, con
    cui vince il premio Pancirolli. E’ scelta come attrice/autrice da Paravidino all’interno del progetto Playstorm per lo Stabile di Torino, e dalla Russo nella Biennale college drammaturgia. Scrive per l’associazione Inscena Provate voi a fare il primo passo. Potrei amarvi tutti debutta a Milano con la compagnia laTacchineria, di cui Caterina è cofondatrice. Insegna nel 18-19 drammaturgia presso il Liceo di Lugano. Scrive il corto ISOLA per il teatro Fontana.

Storico lavorativo

Certificati

Recensioni e Feedback

Introduzione dettagliata

  • Mi chiamo Caterina Filograno, ho ventisette anni e sono una persona un pò irrequieta. Mi sono laureata in Giurisprudenza ma studiando ho capito che cercavo altro dalla vita e che volevo un quotidiano diverso da quello che mi si andava prospettando. Spinta da mio padre, che è un pittore e mi ha sempre invogliata a farmi delle domande, ho iniziato a fare teatro e sono entrata nella scuola del Piccolo. Sin da bambina il mondo della parola mi ha terribilmente attratta e Il Piccolo è stato perciò il luogo ideale in cui iniziare la mia ricerca; lì ho avuto la fortuna di conoscere persone come Luca Ronconi, Carmelo Rifici e Peter Stein che, in modo diverso, mi hanno aperto altre strade di accesso alle parole e alla loro interpretazione. Studiando il teatro e guardandolo ho iniziato ad avvertire la necessità di trovare la mia voce. Ho iniziato a scrivere perché sentivo di voler dare forma a cose che avevo dentro e che non riuscivo, appunto, a dire ad alta voce. Volevo darmi nuove possibilità comunicative oltre alla recitazione e ho capito che la scrittura era il gesto politico più forte che si potesse compiere come artista. Scrivere mi permette di concretizzare davvero le mie idee, la mia personalità e mi consente di connettermi con le parti più oscure di me. Scegliere e modellare le parole mi elettrizza, mi fa sentire viva. Dopo la scuola ho conosciuto Lucia Calamaro ed ho intrapreso con lei un percorso di scrittura. Questo ha costituito il punto di partenza per capire come canalizzare il mio inconscio e le mie energie. Vedo davanti ai miei occhi un mondo che mi sta facendo perdere tenerezza, purezza e capacità di provare sentimenti profondi. Sento che stiamo perdendo umanità e ciò si sta riflettendo inevitabilmente nel nostro linguaggio. La mia massima aspirazione è quella di creare drammaturgie che da una parte indaghino la superficialità e il cinismo degli esseri umani, dall’altra ne ricerchino la verticalità latente. L’immaginario di cui mi nutro per scrivere è quello dei video di Bill Viola, dei quadri di Francis Bacon e Pieter Paul Rubens, delle sculture di Rodin, dei romanzi di Fleur Jaeggy, Elfride Jellinek, Franz Kafka e Fedor Dostoevskji, delle poesie di Charles Baudelaire e Alda Merini, degli scritti di Judith Butler, Simone Weil, Eva Peròn e Etty Hillesum, delle drammaturgie di Simon Stephens, Ronald Schimmelpfenning, Marius Von Mayerburg e Anton Cechov, dei film di Walt Disney, Stanley Kubrick, Thomas Vinterberg, Lars von Trier, Michael Haneke, Rainer Werner Fassbinder, Woody Allen e tra le serie tv il mondo di Black Mirror, WestWorld, the Handmaid’s tale e Desperate Housewives.
    Cerco in questa piattaforma nuovi progetti scrittura che mi stimolino a creare sempre cose nuove,