Quale compenso orario puoi chiedere come libero professionista?

Compenso orario per liberi professionisti

Fai il copywriter, ti occupi di marketing online (Advertising o SEO) oppure sei un ingegnere informatico? Bene, non ti resta che iscriverti ad una piattaforma come Freelanceboard e stabilire una tariffa oraria realistica, aderente ai servizi che proponi e alle necessità del titolare di ciascun progetto. Chi lavora in autonomia, spesso si chiede quali tariffe dovrebbe applicare per non cadere in errore. Cerchiamo di scoprirlo insieme.

 

Compenso orario da chiedere come freelance

 

Il compenso orario si basa sull’esperienza e sulle competenze del freelance

Una cosa è certa: anni di esperienza e competenze di un certo tipo si traducono in tariffe orarie più elevate. Tuttavia, non sono affatto pochi i liberi professionisti che sottovalutano il valore dei propri servizi, soprattutto ad inizio carriera. Chiaramente, è nell’interesse di ognuno prendere rapidamente in carico i primi progetti per poter fare cassa. Ma questa non sempre è la maniera ideale per dare il via ad una carriera da freelance. Inizialmente, i “newbies” del settore non prestano molta attenzione al compenso che dovrebbero applicare per i propri servizi, spesso tralasciando i costi ordinari e straordinari che devono sostenere per mandare avanti la propria attività. Inoltre, è importante ricordare che è possibile attendere anche settimane intere prima di trovare un progetto su cui lavorare. Ecco i motivi per cui ciascun freelance dovrebbe calcolare in maniera realistica la propria tariffa oraria, senza tralasciare nessun aspetto importante. Di seguito qualche suggerimento utile al riguardo.

 

Compenso orario freelance da chiedere

 

Come si calcola il compenso orario?

Per calcolare la tariffa oraria non è possibile prescindere dai costi fissi mensili, ovvero dall’affitto da versare per l’ufficio o per il coworking, dall’ammortamento del materiale di lavoro (hardware e software, prodotti di cancelleria, etc), dalle spese per il telefono, la luce e la corrente. In Italia non esiste una media compenso orario per i freelance, poiché ciascun settore prevede una tariffa specifica su cui orientarsi. Ad esempio, le tariffe orarie applicate dai geometri sono differenti rispetto a quelle applicate dai freelance specializzati in social media marketing. In genere, la forbice è compresa tra i 25 Euro orari richiesti dai freelance alle prime armi o con un basso livello di specializzazione e i 149 Euro all’ora chiesti dai liberi professionisti con elevata esperienza. Chiaramente, ogni ambito lavorativo richiede qualifiche e competenze diverse. I settori SAP, consulenza e gestione, infrastruttura IT, sviluppo, ingegneria e grafica, contenuti, social media marketing (SEO e Advertising) prevedono tutti un compenso orario differente.

 

Calcolatrice conti per tariffa oraria compenso freelance

 

Freelance: 4 elementi utili per calcolare il proprio compenso orario

  • Professionalità. È sempre necessario chiedere un compenso aderente alle proprie competenze, indipendentemente dalle difficoltà del progetto in questione. Più skill un freelance possiede, più dovrebbe farsi pagare. E non si tratta del solito spot promozionale/motivazionale, ma dell’apporto che ciascun freelance sa di poter dare rispetto alla concorrenza
  • Budget mensile. Qual è la somma mensile che occorre per poter pagare l’affitto e vivere serenamente? Si tratta di calcoli fondamentali, soprattutto per chi fa della libera professione la propria unica fonte di guadagno, in assenza di uno stipendio fisso
  • Considerare le tariffe dei propri competitors (?). Una delle cose che si fa più spesso, indipendentemente dal settore di appartenenza, è comparare il proprio compenso con quello dei concorrenti. Di sicuro è fondamentale avere sempre il polso del mercato, ma probabilmente non lo è sapere nel dettaglio quanto guadagnano i propri competitors
  • La percezione che i clienti hanno del freelance. In buona sostanza, chi viene percepito come autorevole, per forza di cose finisce per trovarsi in una posizione di forza. Ne consegue che ciascun cliente potenziale è disposto a pagare meglio quel freelance rispetto agli altri, poiché ha visto/letto/sentito parlare di lui. Non c’è nulla di strano in tutto questo: investire sulla propria immagine è un lavoro a tutti gli effetti e non va assolutamente sottovalutato. Del resto, funziona così in qualsiasi settore!

 

Il calcolo finale

Tenendo conto di quanto detto finora e specificato che si tratta di indicazioni generiche e non di tariffe precise, è possibile calcolare un compenso orario approssimativo. Ipotizziamo, ad esempio, di voler puntare ad uno stipendio netto di circa 2.200 Euro mensili. Ciò vuol dire che con il Regime Ordinario, sottraendo i costi fissi, è necessario fatturare circa 52.000 Euro all’anno (o comunque non meno di 44.000). Considerando le 1.560 ore fatturabili da un libero professionista, il compenso medio di un freelance che desidera guadagnare quella somma è di 33 Euro all’ora. Chiaramente, esistono delle eccezioni. Se un freelance riesce ad azzerare (o quasi) i costi fissi (lavorare in salotto anziché in ufficio o presso un coworking, utilizzare software non originali e così via) e riesce a rientrare nel Regime Forfettario, è libero di calcolare al ribasso la propria tariffa oraria. Qualora, invece, dovesse mantenerla identica, otterrà un margine di profitto molto più ampio, con evidenti vantaggi dal punto di vista finanziario, ma anche con tutti i rischi che ne conseguono. In ogni caso, il costo orario di 33 Euro è una somma puramente indicativa: chi decide di chiedere di più, ma possiede la giusta esperienza e le giuste competenze per farlo, non deve in alcun modo considerarsi un approfittatore!