Lavoro dipendente e Partita IVA

Lavoro dipendente e Partita IVA

È possibile per chi ha un lavoro da dipendente iniziare a fare il freelance? È una delle domande più diffuse fra tutti coloro che hanno un lavoro fisso, magari part-time, e vogliono arrotondare con un lavoro da freelance aprendo una Partita IVA.

La risposta è sì, è possibile; bisogna tuttavia specificare alcuni punti e mettere in chiaro quelle che sono le eccezioni.

 

Partita IVA, quando è obbligatoria?

 

 

Iniziamo da uno degli argomenti più spinosi per ogni freelance: quando aprire una partita IVA?

 

Partiamo dal presupposto che la Partita IVA è obbligatoria per tutte quelle attività imprenditoriali o artigianali che non implicano una prestazione intellettuale non continuativa nel tempo.

 

Questo vuol dire che anche le attività imprenditoriali online, come l’apertura di un e-commerce, richiedono per legge di essere collegate a una Partita IVA e che, in ogni caso, ogni attività d’impresa non può considerarsi occasionale.

 

Per aprire una Partita IVA sarà dunque necessario fare una richiesta all’Agenzia delle Entrate, allegando i documenti principali come Codice Fiscale e Carta d’Identità, dopodiché bisognerà scegliere il regime fiscale più adatto all’attività, ordinario o forfettario, e il Codice ATECO corrispondente.

 

Partita IVA e dipendenti privati

 

Per tutti i dipendenti di aziende private la legge non prevede limitazioni nell’eventuale apertura di una Partita IVA, tuttavia bisogna fare attenzione agli obblighi contrattuali con l’azienda.

 

Possono essere infatti previste delle limitazioni legate al Patto di non Concorrenza, una clausola contrattuale che sancisce il divieto per il lavoratore di svolgere attività professionali in concorrenza con l’azienda di cui è dipendente, sia in modo autonomo che per conto terzi.

 

Solitamente questa clausola è rivolta ai lavoratori dipendenti, ma in alcuni casi può essere valida anche dopo alcuni danni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

 

Al di là di questa clausola contrattuale non esistono ulteriori limitazioni per i lavoratori dipendenti di aziende private. Questi ultimi non hanno l’obbligo di comunicare al proprio datore di lavoro l’apertura di una Partita IVA e l’avvio di un’attività da freelance o imprenditoriale.

 

È consigliabile, tuttavia, informarsi con l’azienda prima dell’avvio di qualsiasi attività che possa in qualche modo pregiudicare la solidità della propria posizione lavorativa.

 

Partita IVA e dipendenti pubblici

 

Diverso è il discorso per i dipendenti pubblici che sono legati dall’Obbligo di Esclusività, ai sensi dell’Articolo 98 della Costituzione Italiana.

 

Il dovere di esclusività del dipendente nel settore pubblico presuppone l’obbligo di eseguire la propria prestazione lavorativa retribuita solo in favore dell’amministrazione.

 

Per questo motivo, in generale, il pubblico impiego e l’apertura di una Partita IVA per lavorare come freelance sono incompatibili fra loro.

 

Esistono, tuttavia, delle eccezioni Esistono, tuttavia, alcune eccezioni all’obbligo di esclusività e sono rivolte a categorie particolari come ad esempio i docenti e tutto il personale assunto part-time con prestazione lavorativa non superiore al 50%.

Solo in questi casi c’è l’effettiva possibilità d’iniziare un’attività da freelance aprendo una Partita IVA.

 

Sono esentate dall’Obbligo di Esclusività tutte le attività occasionali, anche se retribuite, purché non continuative e non in contrasto con l’impiego presso l’azienda pubblica.

 

In ogni caso va specificato che, qualora si rispondesse ai requisiti di queste eccezioni, l’attività da freelance deve essere svolta al di fuori degli orari di servizio del pubblico impiego.

 

Contributi previdenziali per dipendenti con Partita IVA

 

Contributi Previdenziali Freelance

 

Per quanto riguarda i contributi INPS bisogna fare un distinguo fra dipendenti con contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato.

 

Chi ha un contratto a tempo indeterminato, infatti, può anche scegliere di non iscriversi alla Gestione Commercianti e Artigiani dell’INPS, a patto che questo lavoro costituisca la fonte principale di reddito e sia superiore del 50% del tempo dedicato alle attività lavorative. Per fare ciò basterà notificare all’INPS la propria posizione allegando l’ultima busta paga.

 

Chi decide invece d’iniziare un’attività da freelance sarà sempre obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Separata INPS, con aliquota più bassa per il calcolo dei contributi. Questo obbligo decade qualora l’attività preveda l’iscrizione a un albo professionale.

 

In quest’ultimo caso infatti l’iscrizione sarà legata alla Cassa Previdenziale corrispondente a ciascun Albo.

 

In ogni caso, prima d’iniziare qualunque valutazione in tal senso ti consigliamo di rivolgerti a un commercialista per capire meglio la tua posizione contrattuale.

 

Freelance e lavoro dipendente

 

In conclusione, fare il freelance e lavorare come dipendente è possibile: valuta al meglio il tempo che hai a disposizione, ricordando che un’attività imprenditoriale assorbe molto più tempo di un lavoro da dipendente.

 

Se sei un lavoratore di un’azienda privata sarà più semplice iniziare, mentre se lavori nel settore pubblico dovrai essere sicuro della regolarità della tua attività e della compatibilità con il tuo impiego.